Rientrata dalle festività pasquali, vedo nella casella di posta l’invito di Wanted Cinema all’anteprima milanese del film La Canzone della Terra. Un titolo affascinante, che mi ha portato subito alla mente una canzone di Michael Jackson che amo profondamente e che vi invito ad ascoltare (Earth Song). Mi informo un po’ su questo film e scopro che è stato candidato dalla Norvegia come Miglior Film agli Oscar 2024 e tra i produttori esecutivi figurano Liv Ullmann e Wim Wenders. Sono subito molto curiosa di vederlo.

Il film si presenta scandito in capitoli che seguono le stagioni, dalla primavera all’inverno: un incrocio tra documentario di osservazione e ritratto famigliare autobiografico.

“Da quando ero bambina ho desiderato seguire i tuoi passi” dice la voce fuori campo della regista Margreth Olin su una ripresa dall’alto di un uomo di 84 anni che si inoltra a piedi in un vasto paesaggio innevato. L’uomo è il padre, amante della natura e suo punto di riferimento.

Olin crea una profonda connessione tra la natura incontaminata della Norvegia e la sua storia famigliare. I genitori che ancora si prendono per mano, si abbracciano, si guardano con occhi pieni d’amore, ballano e cantano in mezzo alla natura e questa natura così vasta fatta di ghiacciai, boschi, neve e animali selvatici.

Ho letto che questo lavoro di raccolta delle informazioni e di accostamento di immagini si deve a cinque diversi direttori della fotografia (due dedicati alle riprese aeree effettuate con droni, uno alle riprese subacquee e due alle riprese ravvicinate di fiori ed epidermidi, dettagli di piante e animali).

Ho trovato il film molto poetico, un inno alla natura e alla Terra. Ho amato tantissimo che fosse principalmente la natura a raccontare e a parlare: il suo del vento, dei passi sul ghiaccio, le acque che scorrono, i versi degli animali. La presenza e la voce umana è ridotta davvero al minimo, solo per raccontare la vicenda umana. In un anno intero di riprese, il film cattura la bellezza della terra e la melodia che essa emana, mentre si affrontano tematiche cruciali legate al cambiamento climatico.

Il culmine del film è rappresentato dal momento in cui il padre di Margreth pianta un nuovo seme accanto all’albero che suo nonno ha piantato 130 anni prima, simboleggiando la continuità e il legame forte con la natura. Ho letto questa scena come simbolo di speranza per il futuro.

La Canzone della Terra sarà al cinema il 15, 16, 17 e 22 aprile, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Terra. Il film gode del patrocinio del CAI ed è stato realizzato in collaborazione con Earth Day Italia.

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